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Titanic: Ecco perché Jack doveva morire. Dopo anni James Cameron spiega il finale

Il finale di uno dei film più visti e amati degli ultimi anni è da sempre molto discusso tra i fan e adesso finalmente il regista ha spiegato il perché di quella sua scelta.

Ecco perché Jack doveva morire: dopo anni James Cameron spiega il finale di Titanic

Credits: Instagram

08 Gennaio 2019

Probabilmente tutti noi vedendo il film Titanic ci siamo chiesti perché il protagonista Jack Dawson alla fine sia morto: dal 1997, anno di uscita della fortunata pellicola, fino ad oggi in tanti hanno provato a dare una spiegazione alla morte del personaggio interpretato da un giovane Leonardo Di Caprio. Più di recente c’è stato persino qualcuno che sui social ha provato a dimostrare che, in realtà, su quella porta dove l’altra protagonista Rose si è aggrappata trovando la salvezza c’era posto anche per il suo amato. Qualcun altro ha accusato il personaggio interpretato da Kate Winslet di essere egoista, perché su quel pezzo di legno lei e Jack avrebbero potuto sdraiarsi a turno e provare così a sopravvivere in attesa dei soccorsi.

Le ipotesi sul perché la storia d’amore di Titanic finisca in tragedia, nell'ambito di una storia che è già di per sé molto triste, sono state insomma davvero tante. Oggi, a 22 anni di distanza, il regista James Cameron ha finalmente spiegato il perché di quel finale: “Si è trattato di una scelta artistica – ha detto in un’intervista a Vanity Fair – la porta era abbastanza grande da ospitare Kate Winslet, non da reggere il peso di entrambi. Ad ogni modo, il solo fatto che se ne continui a parlare dimostra quanto efficace sia stato Titanic nel rendere Jack accattivante al punto da portare il pubblico a soffrire per la sua morte”.

Secondo Cameron nessun altro finale sarebbe stato possibile: “Se Jack fosse vissuto, il film sarebbe stato privo di significato – ha spiegato ancora - credo che Titanic parli di morte, di separazione. Jack doveva morire, fosse stato per il freddo o per la caduta di una ciminiera poco importa. Sarebbe andato giù. Si chiama arte – ha concluso – le cose accadono per motivi artistici, non per regole fisiche”. In sostanza, è arte e bisogna accettarla così com’è. Chissà se i fan più appassionati a questo punto riusciranno ad arrendersi di fronte alla spiegazione e alle motivazioni date dal noto regista.

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