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Il caffè più costoso del mondo deriva dagli escrementi degli elefanti

Si chiama Black Ivory ed è realizzato in Thailandia. Costa “solo” 85 euro a tazzina. Siete pronti a provarlo?

Il caffè più costoso del mondo deriva dagli escrementi degli elefanti

(Credits photo: facebook.com/BlackIvoryCoffee/)

29 Giugno 2018

Siete degli amanti del caffè?
La vostra giornata non ha senso senza la vostra adorata “tazzina”?
Allora non potete proprio perdervi il “Black Ivory”, il caffè più pregiato al mondo che costa “solo” 85 euro a tazzina. Se 85 euro vi sembrano troppi, sappiate che questo è solo l’inizio, il bello deve ancora venire. Aspettate di sentire da che cosa è composto il caffè…
 
Il Black Ivory è un caffè al profumo di cacao, spezie, sentori di tabacco e cuoio. Non manca neppure un delicato retrogusto di ciliegia. E indovinate chi lo “produce”? Gli elefanti del villaggio di Ban Taklang, nel Surin. State iniziando a capirci qualcosa?
Abbiate pazienza.
La preparazione è questa: i chicchi di Thai Arabica sono portati nel villaggio dove i custodi di elefanti li mescolano a riso, banane e tamarindo con cui nutrono gli immensi animali. I grandi “Dumbo” mangiano questa meraviglia e dopo 12-72 ore digeriscono tutto. Quindi dalle feci (non avevate ancora capito?) vengono selezionati i chicchi che vengono portati alla scuola locale per essere lavorati. Segue un procedimento di tostatura molto complesso e selezionato.
 
Quindi sì, il Black Ivory deriva dalla cacca degli elefanti.
Secondo quanto riportato su lacucinaitaliana.it, Blake Dinkin, l’inventore di questo “caffè elefantesco”, ha dichiarato:
«Volevo fare qualcosa di creativo, di internazionale, che avrebbe avuto un impatto positivo. Ho lavorato per un po’ alla produzione del Kopi Luwak, ma ho pensato che ci potesse essere qualcosa di meglio in termini di etica, quindi ho preso in considerazione tutti i tipi di animali, dagli ippopotami ai rinoceronti, fino alle giraffe. Alla fine sono arrivato all’opzione ideale mentre lavoravo con uno scienziato sul cibo per gli elefanti».
Ha scelto quindi di trasferirsi dal Canada in Thailandia:
«dove il caffè non è così popolare, ma dove c’è una lunga e sorprendente storia di elefanti, cosa che mi ha davvero affascinato. Ho un buon senso dell’umorismo, quindi mi viene da ridere quando le persone mi dicono che sono diventato un raccoglitore di sterco. Amo quello che faccio. Ne vedo il valore sia sociale che economico. La prova sta nel fatto che il mio prodotto è ora servito nei migliori hotel a cinque stelle».
 
Chi ha voglia di provarlo?

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