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Morto Ingvar Kamprad, il fondatore di Ikea

Si è spento in Svezia l’uomo che ha creato i mobili low cost

Morto Ingvar Kamprad, il fondatore di Ikea. Una vita tra luci e ombre

29 Gennaio 2018

Se almeno una volta nella vita vi siete trovati seduti sul pavimento con le viti in mano e le istruzioni sparse intorno a voi perché tentavate di montare una Billy, questa notizia vi riguarda da vicino e non potrà  non addolorarvi.

Domenica 28 gennaio è morto l’uomo che ha creato la libreria Billy e tanti altri mobili dai nomi buffi e impronunciabili: Ingvar Kamprad, il fondatore di Ikea. Si è spento a 91 anni nella sua casa a Småland, in Svezia.

 Figlio di contadini, Kamprad è diventato uno degli uomini più ricchi e famosi al mondo grazie alla sua intuizione a dir poco geniale. La sua idea? Il mobile low cost da montare a casa per ridurre i costi e rendere tutti più felici.

Ikea è diventato un vero e proprio impero economico che può contare punti venditi in quasi tutto il mondo (175 negozi in 31 paesi) e dà lavoro a oltre 190 mila persone.

Sui social fioccano i saluti a un uomo geniale e schivo.

Jesper Brodin, ceo e presidente del gruppo ha dichiarato:

«La sua eredità sarà ammirata per molti anni a venire e la sua visione, volta a creare una vita migliore per tante persone, continuerà a guidarci e ispirarci».

 La stessa Ikea sul suo profilo Twitter ha scritto: 

 «Ingvar sarà ricordato con affetto e mancherà molto alla sua famiglia e ai colleghi in tutto il mondo».

Quella di Kamprad è una storia di luci e ombre.

Le luci?

La sua intuizione ovviamente.

All’inizio Ikea vendeva esclusivamente fiammiferi, orologi, penne e poco più.  Solo nel 1959 vennero introdotti anche i mobili, venduti smontati e da assemblare comodamente a casa, riducendo i costi.

E no, Ikea non era il secondo nome di Kamprad, né una strana parola svedese. Ikea è un acronimo delle iniziali di Ingvar (I) Kamprad (K) e di Elmtaryd (E) e Agunnaryd (A), rispettivamente la fattoria e il paese del sud della Svezia dove Kamprad trascorse la giovinezza.

 Ma in una storia non mancano mai anche le ombre.

In passato Kamprad ha fatto parlare di sé anche per il suo legame con il movimento giovanile nazista durante la Seconda Guerra mondiale, che lui definì più avanti una «follia della giovinezza» e «il più grande errore della mia vita».

Ma a parte questa nota buia il fondatore di Ikea condusse sempre una vita semplice e appartata e visse per la maggior parte della sua vita in Svizzera.

Addio, Kamprad.

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