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16 Gennaio 2018
Non tutti amano il cibo giapponese. Nonostante c’è chi, se potesse, si nutrirebbe di sushi e sashimi fino a scoppiare, al grido di “all you can eat tutta la vita”, il pesce crudo genera anche una certa diffidenza nei più tradizionalisti. Se fate parte di questa seconda categoria, vi consigliamo di evitare di proseguire nella lettura.
Sì perché nel Sol Levante è appena stato lanciato un allarme che vi turberebbe parecchio. Un supermercato della città di Gamagori, nella parte centrale del Giappone, ha messo in commercio cinque pacchetti di pesce fugu dimenticando di togliere prima il fegato. La cosa rappresenta un grave pericolo perché contiene del veleno.
I consumatori seriali di pesce palla sono quindi stati allertati, a causa di queste sostanze potenzialmente mortali contenute nella carne dell’animale.
Al momento sono stati intercettati solo tre dei pacchetti incriminati, mentre due sono ancora dispersi.
La pericolosità del consumo di fegato di pesce palla è data dall’elevata concentrazione di tetrodotossina, sostanza letale (anche se, a onor del vero, non tutti i casi di avvelenamento da fugu si sono rivelati mortali).
Se non siete abbastanza spaventati, sappiate che l’avvelenamento da tetrodotossina è “rapido e violento” in quanto colpisce il sistema nervoso: si verifica un intorpidimento intorno alla bocca seguito dalla paralisi, e poi la morte.
Il sistema di emergenza attivato dalle autorità di Gamagori ha esortato i cittadini a riportare in negozio le pericolose confezioni. L’agenzia locale Koji Takayanagi ha dichiarato:
“Chiediamo ai residenti di evitare di mangiare fugu, utilizzando il sistema di emergenza wireless della città di Gamagori”.
Riusciranno i giapponesi a privarsi del loro amato fugu? Si tratta di un costoso piatto invernale che viene di solito consumato crudo come sashimi o cotto in una zuppa.
Per preparare il pregiato manicaretto è necessario un addestramento speciale e una licenza specifica, visto che non esiste alcun antidoto al veleno contenuto nel pesce palla.
Una cosa è certa: persino il povero animale, se potesse parlare, darebbe l’allarme agli esseri umani pregandoli di lasciar perdere.