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Credits: Instagram @schmidtocean
18 Aprile 2025
Redazione 105
Per la prima volta un calamaro colossale è stato filmato nel suo habitat naturale, a oltre 600 metri di profondità, immerso nel buio dell’oceano, con movenze lente ma ipnotiche. L’evento è stato documentato e pubblicato dallo Schmidt Ocean Institute che ha confermato l’esistenza di un animale da decenni avvolto dal mistero e protagonista di leggende marine. Le uniche prove fino ad oggi, infatti, erano basate su esemplari morti, spiaggiati, da resti ingeriti dai capodogli, i loro principali predatori, o osservazioni indirette.
Ora, grazie a una spedizione scientifica straordinaria è stato filmato per la prima volta vivo nelle profondità marine, dove la luce solare non penetra e la pressione è estrema.
In queste condizioni, l’utilizzo di luci artificiali può disturbare o spaventare gli animali, ma i ricercatori sono riusciti a impiegare una tecnologia a basso impatto per riprendere la creatura nel modo più naturale possibile.
Il mollusco, appartenente alla specie Mesonychoteuthis hamiltoni, è stato osservato durante una missione scientifica nell’Oceano Pacifico meridionale con tecnologie all’avanguardia. Per scandagliare le acque profonde i ricercatori hanno utilizzato un veicolo sottomarino a controllo remoto, chiamato ROV.
Spesso confuso con il calamaro gigante, architeuthis, anch’esso raro ma di una specie diversa, il calamaro colossale supera infatti i 10 metri di lunghezza, ha un corpo più corto ma più robusto e tentacoli dotati di uncini rotanti.
Vedere un calamaro colossale vivo è un evento eccezionale, oltre che per la sua lunghezza, per diversi motivi: si tratta di una specie che vive tra i 500 e i 2000 metri di profondità, la sua biologia lo porta a evitare luci e movimenti sospetti, e quindi poco incline a farsi avvicinare da strumenti invasivi.
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