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Più soldi hai, più ne desideri: c’è uno studio che lo dimostra

Questo fenomeno spiega in parte perché i ricchi continuano a desiderare sempre di più

Più soldi hai, più ne desideri: c’è uno studio che lo dimostra

credits: Getty Images

17 Ottobre 2024

Redazione 105

Un recente studio ha messo in discussione l’idea tradizionale secondo cui esista un limite oltre il quale il denaro non influisce più sulla felicità. La ricerca, condotta da Matthew Killingsworth del Wharton People Analytics, ha rivelato che, più una persona guadagna, più denaro serve per ottenere lo stesso incremento di felicità. Questo fenomeno spiega in parte perché i ricchi continuano a desiderare sempre di più, contribuendo a un ciclo senza fine di ricerca di benessere economico.

Lo studio si è basato su un campione di oltre 33.000 adulti statunitensi, ai quali è stato chiesto di valutare il proprio livello di benessere in relazione al reddito. I risultati mostrano che l’aumento della felicità non è lineare, ma segue un modello esponenziale. Ad esempio, il passaggio da un reddito di 10.000 a 20.000 dollari produce lo stesso effetto di passare da 40.000 a 80.000, e così via. In pratica, più alto è il reddito, maggiore è la quantità di denaro necessaria per ottenere lo stesso beneficio emotivo.

Killingsworth ha descritto questo processo utilizzando la metafora di una scala a pioli: ogni gradino più in alto corrisponde a un incremento di felicità, ma i salti di reddito richiesti diventano sempre più grandi. Questo spiega perché anche le persone già ricche continuano a cercare più denaro. La ricerca ha analizzato individui con redditi fino a 500.000 dollari, ma si ipotizza che lo stesso fenomeno si verifichi anche tra i miliardari.

La scoperta smentisce una vecchia convinzione, secondo cui esisterebbe una soglia oltre la quale il denaro non può più influenzare la felicità in modo significativo. Questo studio suggerisce invece che la ricerca di maggiore benessere economico non ha un punto d’arrivo e alimenta costantemente il desiderio di guadagnare di più. 

Dal punto di vista sociale, la ricerca solleva preoccupazioni sulla disuguaglianza economica. Se chi è ricco continua a cercare sempre più denaro per mantenere il proprio livello di felicità, questo porta a una concentrazione di risorse in poche mani, mentre coloro che guadagnano meno ne rimangono esclusi. Questo meccanismo alimenta l’aumento della disuguaglianza, con gravi implicazioni per il benessere collettivo.

Infine lo studio ha implicazioni anche per le aziende, suggerendo che investire risorse per aumentare i salari più bassi potrebbe avere un impatto maggiore sulla felicità dei dipendenti rispetto all’elargizione di bonus ai manager più pagati. Una distribuzione più equa della ricchezza potrebbe migliorare il benessere complessivo senza compromettere la produttività.

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