Tutto News

Valeria Marini in tribunale: “Mia mamma truffata per 350mila euro”

“Ha vissuto per anni nella speranza che i soldi tornassero indietro”

Valeria Marini in tribunale: “Mia mamma truffata per 350mila euro”

Credits: Instagram @valeriamarini

01 Ottobre 2024

Redazione 105

Valeria Marini in tribunale ha ripercorso in lacrime la truffa ai danni della mamma, Gianna Orrù, che avrebbe perso oltre 350.000 euro a causa di un investimento in bitcoin, proposto dal produttore cinematografico Giuseppe Milazzo Andreani tra il 2018 e il 2019. La showgirl ha raccontato: “Questa persona ha distrutto mia madre, che essendo una donna d’onore si vergognava di essere stata raggirata”. Milazzo è sotto processo con l’accusa di truffa, per aver convinto la mamma della Marini a investire promettendole che le avrebbe restituito il capitale e che avrebbe fatto guadagni elevati.

La signora Orrù, oltre a perdere molti soldi, ha anche dovuto affrontare il peso psicologico della situazione: “È stata seduta in poltrona due anni. Era fragile, aveva perso le forze. Era caduta in depressione. Era finita in un tunnel per colpa di Milazzo. Lui più la vedeva debole, più infieriva. Mamma ha impegnato i gioielli al monte dei pegni, poi fortunatamente li abbiamo recuperati. Ha vissuto per anni nella speranza che i soldi tornassero indietro”. 

La Marini ha poi spiegato come è nato tutto. Ha conosciuto Milazzo tramite la sua segretaria, quando il produttore le aveva proposto un ruolo in un cortometraggio dal titolo L’ultimo applauso: “Sosteneva che avrei potuto interpretare una parte e che avrebbe utilizzato fondi Imaie”. Milazzo asseriva anche avesse girato il video del suo matrimonio, ma la showgirl non si ricordava di lui. Alla fine l’incontro avvenne e Milazzo ottenne tra 15.000 e 20.000 euro per il progetto.

Gianna Orrù si occupò personalmente del cortometraggio, gestendo la situazione con Milazzo che “aveva sempre un atteggiamento ossequioso”. Cercava di instaurare un rapporto lavorativo e non si era mai presentato come intermediario finanziario fino a quando propose l’investimento in bitcoin. Un’operazione di cui la Marini non fu a conoscenza fino a quando la mamma aveva già investito 200.000 euro, tanto che fu costretta a offrirle la propria casa perché non poteva più permettersi di pagare l’affitto.

A quel punto la Marini assunse un investigatore privato per indagare su Milazzo, che nel frattempo aveva sostenuto di essere stato truffato da un trader finanziario di nome Andrea Inturri che però si scoprì non esistere. La signora Orrù non fu comunque l’unica a essere truffata: anche Aurora Messina, co-protagonista del cortometraggio, avrebbe versato 20.000 euro per il progetto, con la promessa di raddoppiare i profitti grazie agli sponsor. Nonostante le accuse, la vicenda legale non si è ancora conclusa.

Interviste

Radio 105 sempre con te!

Disponibile su

tracktracktracktracktrack