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Sharon Stone e l’ictus: “Mi rubarono 18 milioni approfittandosene”

Nel 2001 un’emorragia cerebrale poteva farla morire: ora l’attrice rivela cosa successe in quel periodo

Sharon Stone e l’ictus: “Mi rubarono 18 milioni approfittandosene”

Credits: Getty Images

11 Luglio 2024

Redazione 105

Nel 2001 Sharon Stone venne colpita da un ictus che le ha provocato un’emorragia cerebrale durata nove giorni, costringendola ad allontanarsi da Hollywood per sette anni per riuscire a riprendersi completamente. In un’intervista a The Hollywood Reporter, l’attrice ha svuotato il sacco su quel periodo, lanciando accuse forti: “La gente si è approfittata di me in quel periodo. Avevo risparmiato 18 milioni di dollari grazie a tutto il mio successo, ma quando sono tornata a controllare il mio conto in banca, erano tutti spariti. Il mio frigorifero, il mio telefono: tutto era a nome di altre persone. Non avevo soldi”.

Alla fine però la Stone ha affrontato con positività quei momenti: “Ho deciso di restare presente e di lasciar andare. Ho deciso di non aggrapparmi alla malattia, all’amarezza o alla rabbia. Se mordi il seme dell’amarezza, non ti lascerà mai. Ma se mantieni la fede, anche se quella fede è grande quanto un granello di senape, sopravviverai. Quindi, ora vivo per la gioia. Vivo per uno scopo”.

L’ictus ha cambiato radicalmente il funzionamento del suo cervello, come ha raccontato: “Un monaco buddista mi ha detto che mi ero reincarnata nel mio stesso corpo. Ho avuto un’esperienza di morte e poi mi hanno riportata indietro. Ho sanguinato nel cervello per nove giorni e il mio cervello è stato spinto in avanti. Non era posizionato nella mia testa dove era prima. E mentre ciò accadeva, tutto è cambiato. Il mio senso dell’olfatto, la vista, il tatto. Non ho potuto leggere per un paio d’anni. Molte persone pensavano che sarei morta”.

In precedenza la Stone aveva rivelato che i medici pensavano che stesse “fingendo” di stare male: “Si sono persi con il primo angiogramma e hanno deciso che stavo fingendo. Il mio migliore amico li ha convinti a darmene un secondo e hanno scoperto che avevo un’emorragia nel cervello, in tutta la zona subaracnoidea e che la mia arteria vertebrale era rotta. Sarei morta se mi avessero rimandato a casa”. Da quel momento la sua vita è cambiata, dato che ogni giorno assume farmaci per affrontare la balbuzie e le gravi convulsioni cerebrali.

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