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Credits: Getty Images
25 Agosto 2023
Redazione 105
Da sempre, quasi in tutte le società viene tramandata un‘idea monogama dell’amore,che prevede l’obbligo di avere solo un compagno. In altre culture invece si parla di poligamia, in cui famiglia è sempre più numerosa. Nella società contemporanea però tutto è stato messo in discussione, anche e soprattutto i concetti d’amore e relazione, ed oggi un'altra parola è entrata nel vocabolario moderno: sologamia.
La nuova pratica, già attiva in alcuni paesi come in Giappone o negli USA, consiste nel fatto di sposarsi con sé stessi.
La prima storia d’amore di questo tipo è nata 30 anni fa negli Stati Uniti, dove Linda Baker in occasione del suo quarantesimo compleanno ha deciso di convogliare a nozze con l’unica persona con la quale voleva stare, ovvero sé stessa. A volte, la sologamia ha avuto anche un grande impatto culturale: come nel caso della storia di Kshama Bindu, una ragazza indiana di 24 anni, che andando contro quelle che erano le convenzioni radicate del proprio Paese ha sposato sé stessa, investendo così su quella che era la persona che amava di più.
Anche in Italia, si comincia a parlare di questa pratica, grazie ad una storia in particolare, ovvero quella di Elena Ketra che ha ideato una peculiare performance digitale presso il Museo Madre di Napoli. L’esperienza che ogni visitatore poteva fare era quella di sposare sé stesso, il tutto inserendo i propri dati all’interno di un dispositivo digitale e successivamente a chi lo richiedesse veniva rilasciato anche un attestato di matrimonio.
La pratica non è poi così male se ci si riflette: è un rito in cui ti impegni ad amarti, rispettarti, proteggerti dal mondo ogni giorno della propria vita.
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