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Credits: Instagram
19 Aprile 2023
Redazione 105
Nina Moric ha trovato l’amore. La modella croata ormai da qualche tempo ha intrapreso una relazione con il critico d’arte Daniele Radini Tedeschi, che sembra proprio averle dato ancora speranza rispetto alle dichiarazioni passate che la vedevano sconsolata e insofferente all’amore.
I due sono stati immortalati poco più di un mese fa in via Montenapoleone durante una passeggiata mano nella mano. Ma i due non si sono trattenuti dal mostrare la loro felicità neanche sui loro social, dove hanno pubblicato molte foto insieme e pensieri profondi. “Ovunque sono andata ho perso la mia strada fino a te. E in te ho trovato tutta la strada per tornare da me” - e ancora - “Nel frattempo mi sono persa e trovata mille volte prima che ci incontrassimo di nuovo nei sogni” sono alcune delle dediche scritte dalla Moric.
La coppia è una di quelle che risponde al detto “gli opposti si attraggono”, infatti apparentemente sembrano c’entrare poco. La Moric è abituata alle passerelle e spesso è al centro di numerosi scandali, Tedeschi, invece, è discendente da un’antica famiglia piacentina, intellettuale, scrittore, esperto d’arte.
A legare Nina e Daniele, oltre all’amore, è proprio questo “malessere esistenziale” ormai diventato così familiare a tal punto da scherzarci su, i due nelle storie delle loro pagine Instagram, pubblicano la medesima immagine: un cestino da ghiaccio con dentro una bottiglia di vino, un flaconcino di gocce (chiara allusione a un farmaco calmante o antidepressivo) e un libro di Freud dal titolo Casi clinici. A fare da sottofondo il pezzo della canzone Psycho Killer dei Talking Heads in cui, tra ossessioni e nevrosi, si dice “Siamo vani, siamo ciechi”.
Ma com’è nata la loro storia d’amore? Daniele l’ha raccontata così: “Invitato da una nota rivista ho scritto una critica negativa ad alcuni suoi quadri (di Nina), seppur ignorassi assolutamente chi fosse l’autrice di quei dipinti. Nina, anziché offendersi, riuscì a trovare il mio numero e mi telefonò. Quel giorno parlammo ore di arte, sino alle quattro del mattino. Cosa ci accomuna? Il disperato bisogno di credere in qualcosa o in qualcuno, la gastrite nervosa, i disturbi del sonno, il malessere esistenziale. In realtà per guarire noi dovrebbe guarire il mondo…ma il mondo non guarisce. E poi siamo simili nel vivere controcorrente mentre gli altri pensano che la nostra direzione sia contromano; Umberto Eco ci catalogherebbe tra gli ‘apocalittici’ …e chi è ‘apocalittico’ non potrà mai fare il salto negli ‘integrati’. Io e lei siamo come En e Xanax della canzone di Samuele Bersani, la nostra è una favola d’amore fatta di demoni”.
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