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Credits: Twitter @Karl_Lucid
22 Febbraio 2023
Redazione 105
Gli archeologi sono convinti di aver trovato l’unico sex toy romano a grandezza naturale conosciuto: l’oggetto in questione era stato rinvenuto già nel 1992 a Northumberland, al confine tra l’Inghilterra e la Scozia, ma fino ad oggi si era rimasti convinti che si trattasse di uno strumento per cucire, mentre ora gli studiosi si sono convinti: serve decisamente per un altro tipo di hobby. Il fallo di Vindolanda potrebbe essere un antico strumento di piacere, oppure un pestello a forma di pene o ancora un portafortuna, ma non serviva a rammendare.
Rob Collins, docente senior di archeologia dell'Università di Newcastle, ha dichiarato: "Devo confessare – ha detto – che una parte di me pensa che sia abbastanza ovvio che si tratti di un pene. Non so chi l'abbia inserito nel catalogo. Forse qualcuno non si sentiva a proprio agio o non pensava che i Romani avrebbero fatto cose così sciocche". Il fallo di Vindolanda che oggi è lungo 16 centimetri, doveva essere presumibilmente più lungo, ma nel tempo il legno è soggetto a restringersi e deformarsi.
Il fallo è stato trovato in un fosso insieme a scarti di vestiti e altri prodotti di artigianato. A rinvenirlo sono stati i ricercatori dell'Università di Newcastle e dell'University College di Dublino. "Ciò che lo rende una novità è che non si tratta di un fallo piccolo, in miniatura. È a grandezza naturale".
"Il legno normalmente non sopravvive – spiega Collins – e finora non siamo riusciti a trovare nessun parallelo. Gli antichi oggetti fallici erano spesso usati per allontanare il male. L'analisi ha mostrato che il fallo di Vindolanda aveva estremità notevolmente più lisce, il che indica che è stato usato per qualcosa per un certo periodo di tempo”. Da questa osservazione sono quindi nate alcune teorie: la più quotata è quella del sex toy: “Ci troveremmo di fronte al primo dildo romano rinvenuto dall'archeologia. Sappiamo dalla poesia greca e romana e dall'arte greca e romana che questi oggetti venivano usati. Ma mai in archeologia sono stati scoperti reperti simili”, conclude Collins, entusiasta.
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