Music Biz
30 Giugno 2016
Il Tribunale di Milano si è espresso contro Fabri Fibra e lo ha condannato al pagamento di una multa e di un risarcimento di 20mila euro a Valerio Scanu, che nel 2013 si era rivolto alla magistratura per il brano "A me di te". Nella canzone, secondo quanto sosteneva Scanu, c'erano allusioni sessuali rivolte proprio a lui, nonostante Fabri Fibra avesse deformato il nome del cantante.
A distanza di tre anni, il tribunale ha stabilito che il testo di quella canzone offende la reputazione di Valerio Scanu. Non sono servite le parole dell'avvocato Antonella Rizzi, che ha difeso l'operato del rapper sostenendo che l'uso di espressioni forti e di un linguaggio esplicito sono una delle caratteristiche fondamentali del rap.
Soddisfazione invece nelle parole dei legali di Scanu, che hanno commentato la sentenza: "Le espressioni usate da Fabri Fibra sono diffamatorie in maniera oggettiva, come ha stabilito il giudice. Si tratta della prima sentenza in Italia che vede la condanna per diffamazione di un cantante di musica rap. La musica è libertà, ma insultare squallidamente una persone non è musica e non è arte".