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Max Pezzali: “Discoteche un tempo per le ragazze, ora per i social”

Il cantautore ha raccontato il suo rapporto con le discoteche, parlando del perché secondo lui molte di quelle storiche hanno finito per chiudere

Max Pezzali: “Discoteche un tempo per le ragazze, ora per i social”

Credits: Profilo Instagram @maxpezzali

15 Aprile 2024

Redazione 105

Max Pezzali è tornato con un inedito, dal titolo Discoteche abbandonate. Si tratta di un vero e proprio salto indietro nel tempo, un omaggio alle discoteche di culto degli anni ‘90. Tuttavia, al momento non ci sarà un nuovo disco perché “dovrei trovare qualcosa di contemporaneo da raccontare”. Discoteche abbandonate è un singolo molto particolare perché si può ascoltare solo in radio, una scelta inedita.

Il motivo lo racconta lui stesso al Messaggero, a cui spiega il perché: “Racconta il tempo a cui si ispira la canzone. È un po’ tornare a quando la promozione si faceva girando gli uffici delle radio, consegnando i dischi in anteprima. Poi il 26 aprile, quando il brano sarà pubblicato anche sulle piattaforme di streaming, su YouTube uscirà un video basato sulle foto dei locali ormai decaduti. Abbiamo raccolto i contributi testuali di un sacco di dj che hanno vissuto quell’epoca, da Albertino a Fargetta, passando per Benny Benassi. E ci sarà una dedica al grande Claudio Coccoluto”.

Un tema che gli è stato suggerito da un libro fotografico intitolato Disco mute. Le discoteche abbandonate d’Italia grazie al quale “mi è passata davanti agli occhi tutta la mia vita: le serate al Marabù di Reggio Emilia, quelle allo Studio Zeta di Caravaggio, nel bergamasco, abbattuta nel 2019. Luoghi che hanno avuto meriti culturali pazzeschi e non sono riusciti a reggere l’impatto con la modernità”. Ma perché tutti questi posti non ci sono più? Perché i giovani non ballano più come un tempo? Secondo Pezzali “è cambiato il modo di vivere il mondo della discoteca. All’epoca c’era più spontaneità: si corteggiavano le ragazze, arrivava l’amico con il gin tonic. Oggi in quei luoghi si va consapevolmente meno per l’aggregazione e più per la photo opportunity, per farsi la foto da mettere sui social. Noi eravamo più coatti”.

Per lui la prima volta in discoteca fu “un trauma, per un ragazzo di provincia timido e disagiato come me. Avevo 18 anni. Mi si spalancarono le porte del mondo degli adulti. Il dress code, le prime donne che non erano ragazzine come le mie compagne di classe al liceo ma donne vere, strutturate. E poi le faide tra le varie comitive. in provincia c’era un fortissimo senso del campanilismo. C’era rivalità tra Pavia e Voghera. Ma Voghera aveva a sua volta una rivalità con Tortona, quindi a volte noi di Pavia ci siamo alleati con quelli di Tortona”.

Quanto all’ultima volta, ormai è passato troppo tempo: “Ho perso il conto degli anni. Ci sono tornato a Roma dopo il concerto al Circo Massimo, trascinato dal mio agente, ma dopo un po’ sono fuggito in hotel (ride). Erano decenni che non mettevo piede in un locale perché quando a vent’anni vedevo i quarantenni ballare in discoteca, provandoci con le ragazzine, provavo tristezza. Pensavo: ‘Non voglio fare questa fine”.

Max Pezzali, il testo di Discoteche abbandonate

E sono anni e solo due giorni fa

ma poi che fretta c’era?

di chiudere un locale che alla fine

per noi è stato una bandiera

se vieni da queste parti

già lo sai come va

che vuoi cambiare vita

e cambi solo città

che fai figli bellissimi

ma sbagli l’età

che non ci credi finchè

un sogno si avvera

e non doveva andare così

ma se ci pensi alla fine

è stato bello ballare

ballare fino a qui

in pista e dal centro del ring

e poi scappare da sole

e poi scappare da soli

chissà

se mentre gli altri dormono

si sente ancora il solito

eco delle serate delle

discoteche abbandonate

e poi le insegne cadono

e poi non è più sabato

però quante figate nelle

discoteche abbandonate

dai punkabbestia

alle tipe più chic

chiunque almeno un ora

c’è stato

che strano effetto fa

passare da li

ora che sembra

un supermercato

dentro foto perse

nella libreria

fantasmi di una

vecchia compagnia

quel posto che era più

di casa mia

che cosa è diventato?

ma poi doveva andare così

ma se ci pensi alla fine

è stato bello ballare

ballare fino a qui

in pista e dal centro del ring

e poi scappare da sole

e poi scappare da soli

chissà

se mentre gli altri dormono

si sente ancora il solito

eco delle serate delle

discoteche abbandonate

e poi le insegne cadono

e poi non è più sabato

però quante figate nelle

discoteche abbandonate

e ci rivedo alle tre

pronti per un altro club

convinti che sarà il più bello

dei weekend

chissà

se mentre gli altri dormono

si sente ancora il solito

eco delle serate delle

discoteche abbandonate

e poi le insegne cadono

e poi non è più sabato

però quante figate nelle

discoteche abbandonate

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