Contratto record per Michael Jackson. Ma l'orrore continua, e va all’asta la siringa che lo uccise.
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19 Marzo 2010
Contratto record per Michael Jackson. Quasi nove mesi dopo la scomparsa del re del pop, il colosso Sony ha siglato un nuovo accordo che assicura agli eredi della superstar, primi fra tutti la madre del cantante Katherine Jackson e i figli Prince, Paris e Blanket, un guadagno minimo garantito di 250 milioni di dollari grazie alla pubblicazione di dieci progetti in sette anni. Il primo, un album di inediti, entro il mese di novembre. La somma, dipenderà dall’andamento del mercato, potrebbe lievitare di oltre il 20 percento, ma se tutto andrà come previsto, la morte - prematura, drammatica e ancora non del tutto chiara – del divo di Thriller si trasformerà, come già sta accadendo, in una miniera d’oro che detronizzerà gli accordi discografici più remunerativi di oggi – Madonna, Bruce Springsteen ecc.. – tanto quanto i record di fatturato di de cuius eccellenti come Elvis Presley e John Lennon.
Un album di inediti entro novembre 2010. E’il disco agognato dai fan, fan che da quel maledetto 25 giugno 2009, giorno della scomparsa di Jackson, hanno permesso alla Sony di vendere 31 milioni di dischi e agli “aventi diritto” di incassare oltre 250 milioni di dollari in royalty. A tutto ciò bisogna aggiungere i 252 milioni di dollari fatturati grazie al progetto cinematografico, cd e Dvd battezzato This Is It e nato dalle ceneri del tour che il compianto artista nero non ha fatto in tempo a portare in scena. “Non saranno solo dischi”, ha dichiarato Rob Stringer dai piani alti della divisione della Sony Columbia Epic, “Potrebbe trattarsi di operazioni legate al cinema o al teatro, di videogiochi, o anche di piattaforme multimediali.. “. La preoccupazione di molti, tuttavia, è che la prima uscita della nuova era-Jackson, l’attesissimo album di inediti, sia la solita raccolta di demo trafugati nelle casseforti del re del pop. Poi, ci sono la riedizione di Off the Wall, classico di Michael Jackson datato 1979 nonché primo album della trilogia realizzata dallo stesso al fianco del super produttore Quincy Jones, e l’inedito emerso dagli abissi di internet, Another Day, frutto della collaborazione con Lenny Kravitz. Tutti progetti che presto o tardi troveranno uno sbocco commerciale.
All’asta la siringa che uccise Jackson. Orrore e avidità continuano a perseguitare il re del pop anche dopo la sua morte: stavolta infatti, c’è qualcuno che, venuto in possesso - presumibilmente senza alcun titolo visto che tecnicamente si tratta di un “corpo del reato” che una volta chiuse le indagini dovrebbe rientrare nella disponibilità del legittimo proprietario – cercherà di offrire al pubblico incanto, con una cifra di partenza di 5 milioni di dollari (!), la siringa con cui il medico personale di Michael Jackson, presto sotto processo per omicidio colposo, gli iniettò la dose di anestetico Propofol che gli fu fatale. “Questo è uno dei lotti più macabri mai messi in vendita”, ha confermato una fonte del tabloid britannico The Sun, “La siringa non è più necessaria alle indagini, né al processo contro Murray, ma le implicazioni morali sono evidenti”. I familiari di re Michael? “Furiosi e indignati..”.