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Le 5 pubblicità più sessiste di sempre? Quelle trasmesse durante il Super Bowl

Bikini e hamburger, metafore sessuali e donne oggetto: le peggiori pubblicità secondo le femministe

Adriana Lima nella pubblicità di Teleflora

02 Febbraio 2015

Bikini e hamburger, metafore sessuali e donne oggetto: le peggiori pubblicità secondo le femministe

Mentre al Super Bowl 2015 è stata mandata in onda la campagna “No More” contro la violenza domestica, le femministe americane ribadiscono l’urgenza di fermare gli spot creati da alcune corporation ad hoc per l’evento, che giocano sulla rappresentazione della donna come oggetto, alimentando gli stereotipi sull’universo femminile.

La domanda che si pongono le americane è sostanzialmente una: è possibile evitare pubblicità che non mostrino la donna come palla al piede per mariti e fidanzati, che non abbia sempre e soltanto il corpo di una supermodella e non sia sessualmente accondiscendente a ogni richiesta?

Cinque sono le pubblicità incriminate. Quella della casa produttrice di hamburger Carl’s Jr. che quest’anno mostra una giovane donna che cammina seminuda al mercato, tra reazioni eloquenti degli uomini e ortaggi utilizzati come metafore sessuali, mentre la modella parla di quanto le “piaccia naturale” (sponsorizzando la scelta del fast food di utilizzare carne e ingredienti organici). Segue lo spot 2012 che vede come protagonista l’angelo di Victoria’s Secret Adriana Lima, che nella pubblicità del marchio Teleflora spiega come sia sufficiente un bouquet di fiori per sciogliere una donna e conquistarla.

Terza è quella del 2011 del marchio GoDaddy, in cui le donne protagoniste si vedevano costrette a rappresentare il marchio completamente nude, “da contratto”: lo spot è risultato anche noioso per la sua banalità. Nel 2010 Chrysler ha lanciato “Man’s Last Stand”, che sembra promuovere stereotipi femminili di ogni tipo, presentando le donne come folli creature che obbligano il partner a “morire dentro” con una routine domestica impossibile, e vede costretti questi ultimi ad accontentarle a patto di guidare la macchina che preferiscono e nel modo che preferiscono. Come a dire: almeno questo territorio non va invaso.

Ultima è quella del 2003 dell’azienda produttrice di birra Miller Lite, che riprende due donne in reggiseno intente a picchiarsi tra fango e acqua, a causa di un diverbio sul sapore della birra.

Ecco di seguito le pubblicità incriminate.

Carl's Jr. 

 

Teleflora

 

GoDaddy

Chrysler

 

Miller Lite

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